lunedì 30 settembre 2013

Detective Gufo #15

"Detective Gufo" è una rubrica settimanale creata da me appositamente per il blog Penna d'oro.
Perché detective? Semplice, Gufo andrà in giro tra i vari blog per scovare la recensione più 
emozionante tra le tante che vengono pubblicate. 
  
Buongiorno cari lettori.

Oggi piove e lo scirocco regna sovrano. Solo Detective Gufo sembra incolume dal nervosismo che il brutto tempo infonde in tutti noi. Borbottando, con occhi velati dalla tristezza, Gufo comincia a parlare per enigmi:

“Ogni giorno lotto contro il mio destino.

 Ogni giorno mi ricordano la mia colpa.

 Sono solo una bambina, e ho bisogno di te”.

Non provo neanche a capire il mistero celato da queste parole, ci pensa subito Gufo, il detective più sensibile del web, dicendomi:

“Il cuore selvatico del ginepro” di Vanessa Roggeri
Recensione scritta da Agave del blog “Agave delle cose vaganti”.






















Ho letto questa recensione, scritta col cuore, con tanta ammirazione per Agave che è riuscita a raccontare abilmente un libro molto amato dal pubblico dei lettori. 
“Il cuore selvatico del ginepro” è un romanzo che narra la storia di una bambina e di una colpa non sua, narra di superstizioni e passioni. Agave ha scritto parole bellissime in cui prevalgono, con forza indomita, le passioni: amore, complicità, disperazione, cattiveria, speranza. Possono antiche credenze condizionare la vita delle persone? A quanto pare si! 

Nel romanzo, tuttavia, si parla anche di speranza che ha il nome di Lucia, una delle protagoniste di una vicenda crudele che coinvolge una famiglia e la società in cui vive. Ancora una volta vorrei sottolineare come le donne siano fonte di forza e coraggio. Una scrittrice bravissima narra una storia, coinvolgente ed emozionante, che ha come protagoniste delle donne; una blogger, dall’animo tenero, recensisce il libro in modo superlativo. Il mondo delle donne è sempre più bello.

Ora vi lascio con alcune frasi estrapolate  dalla recensione:


“Bello e crudele come una fiaba antica, Il cuore selvatico del ginepro, è un romanzo suggestivo che affascina e inquieta…Vanessa Roggeri dipinge un quadro in cui si mischiano le tinte oscure della tradizione popolare a quelle calde del dolce e difficile legame tra le due sorelle”.

Brava Agave!  

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È notte. La notte ha un cielo nero come inchiostro, e solo a tratti i fulmini illuminano l'orizzonte. È una notte di riti e credenze antiche, in cui la paura ha la forma della superstizione. In questa notte il rumore del tuono è di colpo spezzato da quello di un vagito: è nata una bambina. Ma non è innocente come lo sono tutti i piccoli alla nascita. Perché questa bambina ha una colpa non sua, che la segnerà come un marchio indelebile per tutta la vita. La sua colpa è di essere la settima figlia di sette figlie e per questo è maledetta. E nel piccolo paese dove è nata, in Sardegna, c'è un nome preciso per le bambine maledette, si chiamano cogas, che significa strega. Liberarsene quella stessa notte, abbandonarla in riva al fiume. Così ha deciso la famiglia Zara. Ma qualcuno non ci sta. Lucia, la primogenita, compie il primo atto ribelle dei suoi dieci anni di vita. Scappa fuori di casa, sotto la pioggia battente, per raccogliere quella sorella che non ha ancora un nome. Lucia la salva e decide di chiamarla Ianetta e la riporta a casa. Non c'è alternativa ora, per gli Zara. È sopravvissuta alla notte, devono tenerla. Ma il suo destino è già scritto. Giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, sarà emarginata. Odiata. Reietta. Da tutti, tranne che da Lucia. È lei l'unica a non averne paura. Lei l'unica a frapporsi tra la cieca superstizione e l'innocenza di Ianetta.

sabato 28 settembre 2013

Il sabato del sondaggio #15

 
"Il sabato del sondaggio" è una rubrica settimanale creata da me appositamente per il blog Penna d'oro. 
Ogni sabato elaborerò delle domande per scambiare, con voi lettori, opinioni, pareri, 
consigli su temi che riguardano il mondo dei libri. 


I libri rappresentano, per noi lettori devoti, emozioni e ricordi. Acquistarli e conservarli sono diritti fondamentali del “buon lettore”. In libreria ci piace comprare, ma a casa nascono i problemi inerenti la sistemazione dei nostri bellissimi libri. Così ci chiediamo:

                                                            “E ora dove li metto?”

Un valido aiuto, per la sistemazione, è la fantasia. Ormai la maggior parte delle persone vive in case che non offrono molto spazio per tenere i propri volumi. Tali spazi vanno inventati: c’è chi mette i libri in una grande scatola conservata nel bagagliaio della macchina, altri usano l’armadio come libreria. Altro spazio utile sono le mensole del bagno, via creme e profumi per far posto ai libri; anche il lato esterno dei gradini di una scala può trasformarsi in ricovero per i nostri testi. I comodini, i mobili con vetrinette a giorno, le cassapanche di una volta, sono luoghi da adottare come rifugio per i nostri amici di carta. Ma dopo aver sfruttato tutto la spazio disponibile fino all’ultimo centimetro ed esserci arresi alla legge fisica dell’impenetrabilità dei corpi, dobbiamo fermarci e trovare un modo per sopravvivere in casa. Un punto di partenza è selezionare i libri non indispensabili. Arduo lavoro ma necessario se volete evitare di esser cacciate voi da casa! Così, partendo dalla ferma decisione che non si butta mai un libro, cosa fare? Esistono varie soluzioni:

1)  Donare i libri alle biblioteche comunali e alle scuole.
2)  Regalare i libri ai reparti di ospedali e case di riposo.
3)  Portare i libri alle parrocchie che di solito organizzano dei mercatini il cui ricavato     andrà in beneficenza.
4)  Regalarli ad amici e parenti.
5)  Portarli nei negozi di libri usati e venderli.
6)  Utilizzare Book Crossing per rendere i libri cittadini del mondo.
7)  Lasciare i libri in luoghi frequentati (in treno, in mensa, sulla panchina di un parco)  dove chiunque può prenderli.

Naturalmente queste sono soluzioni estreme. Io non riesco a separarmi dai miei libri, fortunatamente ho una casa molto grande e riesco a ritagliare spazi per i libri che rappresentano il mio mondo interiore stampato su carta. Se avete dei suggerimenti questo è il momento giusto per intervenire: i consigli o le vostre esperienze sono fonte d’insegnamento per chi ha problemi di spazio. In attesa delle vostre proposte vi lascio con questo pensiero di Hermann Hesse:

“Tutti i libri del mondo non ti danno la felicità,
però in segreto ti rinviano a te stesso.
Li c’è tutto ciò di cui hai bisogno, sole stelle luna.
Perché la luce che cercavi vive dentro di te.
La saggezza che hai cercato a lungo in biblioteca
Ora brilla in ogni foglio, perché adesso è tua.”

giovedì 26 settembre 2013

RECENSIONE "Alis Grave Nil" di Barbara Schaer


Cari lettori, l’autunno è sopraggiunto rammentandoci  che le vacanze sono ormai un ricordo mentre la vita, frenetica e problematica, ci richiama all’ordine. Nel mio caos quotidiano sono riuscita a leggere un libro, gentilmente inviatomi dall’autrice, che mi ha fatto riflettere. Il libro a cui mi riferisco è “Alis Grave Nil” di Barbara Schaer.

                                                     Alis Grave Nil

Autore:   Barbara Schaer
Genere:  Fantasy
Editore:  Autopubblicato; eBook su Amazon
Pagine:   354 p.
Prezzi:     0,89 ebook  
Trama:   Sara è pronta per un altro giorno della sua solita vita. La scuola, i dispetti della sorella Reb, le malignità delle vecchie amiche e la certezza di non contare granchè. E' sicura che l'amore non faccia per lei e che le favole siano solo invenzioni per sognatrici. Ma proprio quel giorno, in un incontro tutt'altro che casuale, conosce Eric. Bellissimo e misterioso, protettivo e minaccioso, Sara intuisce che Eric è decisamente più che un ragazzo normale, ma quello che proprio non può immaginare è che la loro storia sia cominciata molto prima di incontrarsi e che le parole latine tatuate sul suo braccio nascondano un inquietante segreto... Senza curarsi di quanto il principe si confonda pericolosamente con il cacciatore, Sara dovrà lottare con tutta se stessa per opporsi alle forze oscure che minacciano di separarli per sempre e  far vivere l'amore da fiaba che ha sempre desiderato.
Alis grave nil sono tre semplici parole latine che, però, esprimono un concetto importante: “Nulla è pesante per chi ha le ali”.


STILE: 7
STORIA: 8
COPERTINA: 7


Procediamo con ordine e conosciamo Sara, 16 anni, che deve fare i conti, ogni giorno, con molteplici problemi: la scuola, i dispetti e l’animosità della sorella Reb, un fidanzato inqualificabile, le amiche superficiali e maligne. A complicare il tutto c’è un dolore profondo e travolgente che rende Sara succube della sorella. Purtroppo le due ragazze hanno perso i genitori a causa di un incidente stradale. Sara, in macchina con loro al momento dello scontro, è rimasta illesa. Miracolo? Intervento dell’Angelo Custode? Destino? Una cosa è certa: il senso di colpa che Sara prova, le attanaglia il cuore rendendola succube delle angherie della sorella che non le perdona di essere stata la prediletta dai genitori e la causa indiretta della loro morte. Si può superare un simile dolore?

“La morte è un mistero che non smetterà mai di sconvolgerci, ma quello che può aiutarci ad affrontarla è sapere che tutto il dolore che proviamo è solo per noi che rimaniamo”.

Ed è così che Sara si sente, persa in un limbo di rassegnazione, di dolore, senza aspettative fino a quando, in un centro commerciale, conosce un ragazzo, Eric, misterioso e bellissimo. E’ l’inizio di una storia dai mille risvolti, una storia dove luci e ombre si rincorrono con tenerezza, si intrecciano e si allontanano senza mai perdersi di vista. Luci e ombre, bianco e nero, amore e odio, violenza e dolcezza, sono le basi su cui evolve lo strano rapporto tra Sara ed Eric. Un rapporto che scalda il cuore, che porta un sorriso nella vita di Sara che si trova catapultata in una storia che trascende la realtà ma porta alla speranza. 
“Alis grave nil” è un tatuaggio che accomuna Eric ad altri ragazzi bellissimi, tutti biondi, tutti misteriosi, tutti angeli. Raphael, Gabriel, Eric, Noah sono solo alcuni tra gli Angeli caduti sulla terra per aver disobbedito al volere divino. Tutti Angeli in attesa dell’Apocalisse. Tutti buoni? Direi proprio di no. L’autrice ha operato una magia sostituendo i corpi di luce con corpi bellissimi in carne e ossa. Questi angeli umanizzati, provano sentimenti forti e, a volte, sotto le piume nascondono passioni più che terrene. La storia inizia con la descrizione di una normale quotidianità, si evolve nell’emozione e nella tensione, per concludersi con un finale straordinario. Sara si trasforma da elemento passivo a padrona della propria vita, compiendo scelte difficili e pericolose.

Mi piace quando un personaggio, nato in sordina, acquisisce personalità e non è più una pedina sulla scacchiera della vita. L’autrice ha reso i protagonisti dinamici e imprevedibili mettendoli a confronto con tematiche come la famiglia, l’amicizia, l’amore, il rimorso, la violenza, il desiderio di potere. Con penna giovane ma sicura l’autrice ha realizzato uno scritto dall’ottimo impianto narrativo che rende “Alis Grave nil” un buon romanzo introspettivo che porta il lettore ad una riflessione profonda. Sara si rapporta con la propria interiorità cercando di far luce sui propri sentimenti, sui propri limiti. In questo gioco di riflesso tra introspezione e riflessione dell’anima umana, si cimentano anche altri protagonisti del romanzo, protagonisti alati che devono cercare una loro dimensione in un ambiente terreno che stravolge la loro identità. Mi sono piaciute le storie dei vari angeli che devono arginare la violenza di altre figure celesti. Questo libro, tenero e struggente,narra delle conseguenze che alcune scelte possono avere sulle nostre esistenze.

I sentimenti, struggenti e cangianti, sono il cibo di cui si nutre questa storia che ho letto con trasporto e vivo piacere. La scrittrice ha saputo realizzare un romanzo che racconta il momento indecifrabile della vita quando il rimorso, la colpa, il dolore, l’amore, si fondono in un unico istante da cui si rinasce pronti a percorrere le vie della vita non più da soli ma in dolce compagnia ricordando che “Nulla è pesante per chi ha le ali”.   

mercoledì 25 settembre 2013

WWW Wednesdays #22

 WWW  Wednesdays è una rubrica creata dal blog Should be Reading 
e consiste nel rispondere a tre semplici domande:

-What are you currently reading? (Cosa stai leggendo adesso?)
-What did you recently finish reading? (Cosa hai appena finito di leggere?)
-What do you think you’ll read next? (Cosa leggerai dopo?)



What are you currently reading?

 
"Emma"  di Michele Vitale

What did you recently finish reading?

   

"Onislayer" di Barbara Schaer

What do you think you’ll read next?   

"Zelda"  di Connie Furnari
"Corella l'ombra dei Borgia" di Federica Soprani

 

lunedì 23 settembre 2013

Detective Gufo #14

"Detective Gufo" è una rubrica settimanale creata da me appositamente per il blog Penna d'oro.
Perché detective? Semplice, Gufo andrà in giro tra i vari blog per scovare la recensione più 
emozionante tra le tante che vengono pubblicate. 


Buon lunedì, amati lettori.

Oggi Detective Gufo è più strano del solito! Si aggira tra i corridoi della sede investigativa mormorando:”Copertina bellissima, storia originale. I miei amici leoni non farebbero mai del male a nessuno!”

Abituata ai suoi borbottii, del lunedì mattina, aspetto con pazienza un chiarimento che, puntualmente, arriva:


“La promessa del Leone” di Chiara Cilli
recensione scritta da Mary del blog “Il sogno di una lettrice”  

Questo romanzo urban fantasy ha destato la curiosità di Gufo perché narra la storia di tre leoni mutaforma che vivono in Tanzania. L’amore li separerà ma il destino è imprevedibile. Determinazione, possessività e brama di desiderio sono la chiave di lettura di un romanzo originale, ben scritto, ricco di emozioni. Mary ha tradotto, con maestria, le sensazioni provate, leggendo il libro, in parole. Vi riporto una parte della sua bella recensione: 

“Una storia che riesce ad appassionare, non solo con la sua azione, ma anche con i propri sentimenti, che non è solo quello passionale, ma lascia spazio all’amore per la famiglia e per il branco”. 

Una curiosità: i luoghi, che fanno da scenario alla storia, sono posti reali. Il cratere di Ngorongoro e le cascate Snaje sono posti da favola e fanno parte del territorio della Tanzania. Così anche questa settimana Detective Gufo ha svolto bene il suo lavoro investigativo trovando una recensione ben scritta di un romanzo di successo che si avvale di una copertina magnifica. Brava Mary! 

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUgz1-McooCbcow3aVc_TN7c44VQil2iQW_fUa_EsisfVSZ2YQePM89AFVWnA7hF9E6lKh9cm1Z-mofG2zWDwrkD7hmL4Ut1wJ3yROJZ2WOv-Lvw3Z9t62hfij-B5HfmEpPEzdj_xdyDUY/s1600/La+Promessa+del+Leone.jpgJamila, Daren e Kenan sono leoni mutaforma di dodici anni che vivono con le loro famiglie nel cratere del Ngorongoro, in Tanzania. Sono grandissimi amici, sempre pronti a vivere mille avventure, ma mentre il simpatico Daren è follemente innamorato di Jamila, lei non ha occhi che per il tenebroso Kenan. Quando un convoglio di bracconieri giunge dall'America, però, tutto cambia. Sono passati nove anni da quella terribile notte. Daren, divenuto un giovane forte e minaccioso, è più che determinato a mantenere la promessa fatta a Jamila. Quello che non sa è che ora lei nutre un sentimento così profondo per lui da trascinarli entrambi in un vortice d'intense emozioni, al quale non possono sfuggire. Ma quando Kenan torna in Tanzania, amore e passione si mescolano a sangue, dolore e ambizione. E lo scontro sarà inevitabile...

sabato 21 settembre 2013

Il sabato del sondaggio #14

 
"Il sabato del sondaggio" è una rubrica settimanale creata da me appositamente per il blog Penna d'oro. 
Ogni sabato elaborerò delle domande per scambiare, con voi lettori, opinioni, pareri, 
consigli su temi che riguardano il mondo dei libri.


Quando entro in una libreria, a volte, mi capita di guardare la sezione "Libri in Lingua Originale". Premesso che tra me e le lingue c’è un abisso incolmabile, vi chiedo:
 
Vi piace leggere in lingua originale o in italiano?

Dopo aver ammesso la mia completa negazione per lo studio delle lingue straniere non posso far altro che guardare, con un po’ d’invidia, a coloro che riescono a godere del testo in lingua madre. In molti sostengono che la lettura in lingua presenti molti vantaggi come la possibilità di avere subito il libro senza aspettare la pubblicazione in Italia, la garanzia di provare emozioni che si perderebbero a causa di traduzioni non proprio ottimali, la scelta di titoli praticamente illimitata, la possibilità di capire direttamente ciò che lo scrittore vuole comunicare, la musicalità di lingue diverse dalla nostra. Non meno importante è l’approfondimento della conoscenza della lingua straniera. In molti hanno iniziato leggendo in inglese i libri di Harry Potter o i romanzi di Sophie Kinsella. Alcune mie amiche, che leggono in lingua, mi hanno detto che si potrebbe iniziare comprando libri bilingue, così si può leggere tranquillamente in lingua originale e se non si comprende qualche passaggio si può leggere in italiano per capirlo meglio. La difficoltà si supera dopo le prime 15-20 pagine abituandosi alla diversa sintassi, poi tutto è più semplice magari con l’aiuto di un vocabolario a portata di mano. Cosa fondamentale è “Non Tradurre”. Bisognerebbe associare il significato delle parole in lingua senza passare per l’italiano. Questa capacità si conquista con la pratica: leggendo, scrivendo, ascoltando, parlando in lingua.
Sicuramente molte di voi, care amiche, sono in grado di leggere in inglese, spagnolo, francese e riescono a godere di sfumature e musicalità delle parole che con la traduzione svaniscono. Io mi limito, purtroppo, al solo italiano.
  

venerdì 20 settembre 2013

RECENSIONE "Il politico" di Pee Gee Daniel

E il caos fu!. La nostra società si dibatte tra mille difficoltà. Parlando d’imprese, scuola da rinnovare, di giovani, di diritto allo studio e al lavoro, d’investimenti, mi riferisco all’Italia che non riesce più a ritrovare la rotta per navigare verso la stabilità economica e politica. La nostra classe dirigente brancola nella confusione e la coscienza popolare, impegnata a lamentarsi, dovrebbe invece reagire intraprendendo la strada della partecipazione attiva mostrando, come vessillo, la ferma volontà sociale di cambiamento. Così, mentre i nostri politici continuano a fare i propri interessi, i problemi del Paese si incancreniscono danneggiando il tessuto sociale, sano e vitale, di una popolazione ormai allo sbando. All’interno di questo panorama è con vivo interesse che vorrei parlarvi di un romanzo che tratta del rapporto uomo-politica. Il libro è: “Il Politico”di Pee Gee Daniel, edito da Golena Edizioni.

Il politico

AutorePee Gee Daniel

Editore:  Edizioni Golena

Pagine: 118
Prezzi: € 9,00 (certaceo) - € 4,00 (ebook)

Trama: Un uomo insulso, privo di una vera personalità, senza reazioni emotive e dalle scarse capacità. Il protagonista de “Il Politico” è un uomo mosso da bassi istinti, caratterizzato da un’indolenza quasi morbosa, capace di improvvisi atti di violenza: tutto questo lo farà diventare attivista del Movimento e, grazie all’amicizia dei suoi discutibili capi, si avvierà verso un’irresistibile, quanto inaspettata ascesa sociale.





STILE: 8
STORIA: 8
COPERTINA: 6



“Il Politico” è un romanzo breve, attualissimo, che fotografa le contraddizioni della società contemporanea che si riflettono nel protagonista: un uomo chiuso in se stesso, senza personalità, senza empatia, capace solo di commettere atti di violenza senza rendersene conto. Lo scrittore ha creato, con maestria, un personaggio che non ha nome, è indicato solo con il pronome Lui, senza intelligenza, senza desideri, senza aspirazioni, con scoppi improvvisi di rabbia intensa che gli faranno conquistare il nomignolo di “Lupo Mannaro”. Quest’uomo  è al centro di una storia immaginaria che inizia con la descrizione del protagonista che, in tenera età, strappa le ali a una libellula per poi osservarla mentre viene divorata viva, da un formicaio, senza potersi difendere. Si comprende subito che questo ragazzino ha dei disturbi sociopatici e comportamentali che lo porteranno a diventare una persona violenta priva di qualsiasi forma di rimorso per le brutalità inflitte agli altri. Così tra ipocrisia, tensione, indifferenza, Lui entra a far parte del circolo il “Movimento” la cui politica si deduce dalle parole del Grande Capo:


“Via i negri, via gli slavi, via i maomettani, affanculo i comunisti, difendiamo Cristo e i santi, difendiamo la famiglia, difendiamo i posti di lavoro dai poteri forti, niente tagli alle pensioni, sopprimiamo una volta per tutte le nomenclature politiche vecchie e muffe…”


Attraverso queste parole appare evidente che il concetto base è la paura. Per aver successo in politica bisogna seminare la sensazione di essere sempre di fronte a un pericolo:


“La paura è il vero mastice per attaccarci addosso il branco degli elettori. Quella va sfruttata sopra ogni altra cosa. La paura! Il più basso e degradante degli impulsi”.


Così, Lui, partecipa alla vita del Movimento e con la sua violenza diventa colui a cui affidare tutto il lavoro sporco. Ed ecco che ha inizio un’ascesa politica non voluta, né tantomeno desiderata. Lupo Mannaro è sempre più violento, la sua fama aumenta in modo esponenziale e tutti provano, per lui, un timore reverenziale. Egli è la manifestazione dei segreti impulsi che gli altri nascondono, è il mezzo per incutere terrore, per trasformare atti di violenza in un vantaggio per il Movimento. Se le persone si sentono tranquille non hanno più bisogno di qualcuno che risolva i problemi, bisogna mantenere il popolo in tensione così è più facile comandare: “chi ha paura non ragiona”.

Esponenti di spicco del Movimento sono Sarajevo e l’Ideologo che, useranno Lupo Mannaro con la sua propensione a commettere misfatti, per i propri vantaggi elettorali. Nessuna punizione per Lui, anzi  note di merito e parole d’encomio che si trasformeranno in una carriera politica non voluta ma che lo porteranno a diventare un rappresentante democratico della società civile. Diventerà Onorevole, formerà una famiglia con Maria Elena, detta la Mula, e verrà rispettato lasciandosi alle spalle una strada lastricata di pestaggi, omicidi, stupri. La disonestà diventa per Lui, imperturbabile creatura, l’arma per il successo politico che gli verrà donato su un piatto d’argento.


“E’ stupido. E’ cattivo. E’incapace…E farà carriera!”


Con penna simile a carta vetrata e con tratti volutamente esagerati, Pee Gee Daniel, analizza la nostra società trasformando l’ascesa politica di Lupo in un atto d’accusa verso la stessa struttura sociopolitica che ha reso possibile questa carriera politica. Leggendo “Il Politico” si nota subito che al protagonista manca quella maturazione che dall’impulso porta all’emozione e dall’emozione conduce al sentimento. Infatti anche i sentimenti si imparano attraverso dei modelli. Un tempo si studiavano i miti greci che narravano di potere (Zeus), di bellezza (Apollo), di follia (Dionisio). Oggi possiamo imparare dalla Letteratura e apprendere cos’è la gioia, il dolore, il coraggio, l’entusiasmo. Se non coltiviamo i sentimenti siamo uomini senz’anima, senza una coscienza: potremmo diventare “Lupo Mannaro”.

Ho letteralmente divorato questo libro, complice uno stile raffinato e pungente, perché vedevo delinearsi, davanti ai miei occhi un affresco fedele e spietato della nostra società. Con una scrittura schietta, semplice, senza fronzoli, lo scrittore apre una finestra sulla nostra società che si dirige, dritta dritta, verso il baratro scavato dalle istituzioni. Bisogna ritornare alla Politica con la P maiuscola adoperando i mezzi che la democrazia mette a disposizione di tutti. Dobbiamo ritrovare ideali per cui lottare, speranze da realizzare, non dobbiamo permettere al vento dell’indifferenza di trasformarci in burattini ma reagire per dare scacco matto all’antipolitica.

In conclusione vorrei ringraziare l’autore per avermi  dato la possibilità di leggere il suo scritto: un romanzo tanto crudele quanto affascinante, che ti tiene con il fiato sospeso perché comprendi l’assurdità della storia ma intravedi anche la possibilità che la verità possa esser nascosta dietro l’esagerazione. Ho amato la durezza delle parole, la crudeltà di determinate situazioni che danno voce a chi vive nel silenzio della violenza. In questo romanzo, fuori dall’ordinario, ho conosciuto una galleria di personaggi allucinanti descritti in modo magistrale. Leggete “Il Politico” con attenzione perché questo libro narra la storia di un Lupo diventato Onorevole.