sabato 30 novembre 2013

RECENSIONE "Il cuore selvatico del ginepro" di Vanessa Roggeri

Alcune volte succede che leggendo delle recensioni, scritte con il cuore, scatti in noi un’attrazione, spero non fatale, per quel libro. Ricordo che era un lunedì mattina quando Detective Gufo mi segnalò una Recensione Meritevole, scritta da Agave del blog “Agave delle cose vaganti”. Con curiosità lessi le belle parole di Agave e immediatamente decisi che quel libro sarebbe stato mio, volevo leggerlo, mi sentivo attratta dalla trama e dalle emozioni che scaturivano da quel commento. Ho acquistato il libro, l’ho letto, metabolizzato e fatto mio. Curiose di sapere di quale libro io vi stia parlando? 

Bene, preparatevi a leggere di una maledizione che dal passato ritorna, evocata dai racconti di una nonna che narra favole e leggende sarde a una bimba che scoprirà come il potere della parola possa portare, fino a noi, le credenze di un passato lontano e quasi dimenticato. Un passato sconvolgente che ha fatto della “maledizione” un elemento base della credulità delle persone che erano schiave dell’ignoranza e della paura che nasce dal non sapere. 


Il cuore selvatico del ginepro

Autore: Vanessa Roggeri

Editore: Garzanti
Pagine: 216 p.
Prezzo: 14,60 

Trama: È notte. La notte ha un cielo nero come inchiostro, e solo a tratti i fulmini illuminano l'orizzonte. È una notte di riti e credenze antiche, in cui la paura ha la forma della superstizione. In questa notte il rumore del tuono è di colpo spezzato da quello di un vagito: è nata una bambina. Ma non è innocente come lo sono tutti i piccoli alla nascita. Perché questa bambina ha una colpa non sua, che la segnerà come un marchio indelebile per tutta la vita. La sua colpa è di essere la settima figlia di sette figlie e per questo è maledetta. E nel piccolo paese dove è nata, in Sardegna, c'è un nome preciso per le bambine maledette, si chiamano cogas, che significa strega. Liberarsene quella stessa notte, abbandonarla in riva al fiume. Così ha deciso la famiglia Zara. Ma qualcuno non ci sta. Lucia, la primogenita, compie il primo atto ribelle dei suoi dieci anni di vita. Scappa fuori di casa, sotto la pioggia battente, per raccogliere quella sorella che non ha ancora un nome. Lucia la salva e decide di chiamarla Ianetta e la riporta a casa. Non c'è alternativa ora, per gli Zara. È sopravvissuta alla notte, devono tenerla. Ma il suo destino è già scritto. Giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, sarà emarginata. Odiata. Reietta. Da tutti, tranne che da Lucia. È lei l'unica a non averne paura. Lei l'unica a frapporsi tra la cieca superstizione e l'innocenza di Ianetta. 


STILE: 8
STORIA: 9
COPERTINA: 7

 
Baghintos, 31 ottobre 1880

Questa notte è la notte delle animeddas, la notte delle anime. E’ una notte di riti e di credenze antiche, in cui la paura ha la forma della superstizione. In questa notte nasce una bambina: è la settima figlia di sette figlie e per questo è maledetta. E’ coga! 

Nelle credenze popolari della Sardegna centro-meridionale, le Cogas erano streghe che di notte si intrufolavano nelle case dove c’erano dei bambini appena nati di sesso maschile per ucciderli. Le “maledette” si riconoscevano alla nascita per un piccolo pezzo di coda. La povera gente si difendeva dalle cogas  rivolgendo delle preghiere a San Sisinnio: “Santu Sinni, sinai: sola sola a mi crocai, sola sola a mi dromiri, nixiunusu a timiri, ne coga ne minnai, Santu Sinni, sinai”

Da queste premesse nasce un romanzo che ti graffia il cuore, che urla la disperazione di una bambina che, certamente, coga non è!
Ogni giorno lotto contro il mio destino. Ogni giorno mi ricordano la mia colpa. Sono solo una bambina e ho bisogno di te.
La tragica storia si svolge a Baghinthos, la maledizione colpisce la famiglia Zara, in una notte senza tempo, il destino si compie. Non c’è scampo, solo la morte può portar via “la maledetta”, ripristinando una parvenza di normalità. Ma al destino non piace esser spettatore passivo delle vicende umane, l’imponderabile interviene con le sembianze di Lucia Zara:
Lucia posò la lampada in un angolino e si accovacciò col suo bottino, pronta a scoprire di che cosa si trattasse. Frugò tra le pieghe umide e ne sbucò una bambina…Lucia sorrise: "Sei la mia sorellina?" domandò in un bisbiglio complice.
Da questo momento ha inizio il declino della famiglia Zara soffocata dall’odio, dalla paura che acceca che zittisce la voce del cuore. Per Ianetta, la coga, non c’è amore, non c’è un futuro, è condannata alla solitudine perpetua che la trascinerà in un vortice dove i venti dell’odio squarceranno le sue carni e daranno la sua anima in pasto ai dannati. Tuttavia se pensate che ci sia una netta distinzione tra bene e male, allora dovrete rivedere la vostra opinione perché, in questo romanzo, troverete la cattiveria dove dovrebbe regnare l’amore a testimonianza del fatto che “le apparenze ingannano”.

Assunta, la madre, è cristallizzata nel suo odio; Severino, il padre, è uomo debole sopraffatto dalle situazioni; Lucia, la buona, tentenna nel suo indeciso aiuto verso una sorella vittima della superstizione. Tutti i personaggi sono ben delineati, sembrano godere di vita autonoma e per questo risultano molto “umani” nella loro cattiveria, con i loro dubbi, con la scelta di “credere” così è più facile mostrarsi “esempi di virtù” pur essendo capaci di utilizzare l’inganno per i propri fini. Vi indignerete, leggendo questo romanzo, dell’aridità di Assunta, della personalità complessa delle sorelle Zara, del poco coraggio di Don Ninnino parroco del paese; esulterete, invece, quando comparirà “la ragione” nelle vesti del dottor Giuseppe Spada. Purtroppo il destino di Ianetta è già stato deciso, non può sottrarsi deve diventare ciò che tutti si aspettino che lei diventi: una coga!
Io sono coga! Io sono coga! Mangio cuore di bambini, tutto il loro sangue bevo! Il campo secca e il maiale crepa! Crepa, crepa, crepa!
Purtroppo anche  Lucia, in alcuni momenti,lascia che il dubbio cresca in lei in maniera subdola, la ragione sembra soccombere davanti alle superstizioni popolari che si insinuano nel suo cuore, la soffocano e la portano a voltare le spalle a Ianetta. Retaggio di una tradizione culturale, basata sulla figura emblematica della strega, il mondo della famiglia Zara si mostra arido, senza emozioni positive, senza alcuna speranza di remissione. Ma non tutto è perduto, il dolore, la violenza, la rassegnazione possono far chinare il capo ma, implacabile, la ragione porterà la speranza di un cambiamento.

E’ una guerra tra superstizione e ragione, tra buio e luce, tra passato e futuro. A lottare sono, ancora una volta, le donne: Ianetta (l’innocente), Lucia (la speranza), Assunta (cuore di pietra), Pinella (colei che trama nell’ombra). Tutte, ognuno a modo loro, cercano di sopravvivere in un mondo ostaggio della superstizione.

Con penna crudele e affilata come un bisturi, la scrittrice ci offre una storia dura, che coinvolge, che fa battere il cuore pagina dopo pagina in un susseguirsi implacabile di eventi che culminano in un finale dolce-amaro che lascia spazio alla speranza. Ianetta, innocente dal cuore puro, continua a vivere e a lottare, cerca sempre negli occhi di Lucia quell’affetto che gli è stato negato da tutti. Ianetta ha un cuore che “vive” così come il ginepro che resiste a tutto, simbolo di tenacia e di rinascita.  Una donna. Una storia. Una maledizione. Dal loro interagire nasce un libro emblema di una terra dagli orizzonti illimitati, dai profumi intensi, dai colori solari.

Vanessa Roggeri ha scritto un romanzo che travolge il lettore con l’impeto delle parole a cui affida il racconto di un passato ormai lontano, un passato buio che ha ceduto il passo alla speranza illuminata dalla ragione. Consiglio a tutti questa lettura, non fatevi condizionare da pregiudizi o falsi timori. L’uomo è un essere complicato è luce e buio, proprio come questo romanzo, luce e buio.

mercoledì 27 novembre 2013

WWW Wednesdays #26

 WWW  Wednesdays è una rubrica creata dal blog Should be Reading 
e consiste nel rispondere a tre semplici domande:

-What are you currently reading? (Cosa stai leggendo adesso?)
-What did you recently finish reading? (Cosa hai appena finito di leggere?)
-What do you think you’ll read next? (Cosa leggerai dopo?)

What are you currently reading?





"Ombre"  di Valentino Appoloni


What did you recently finish reading?


 

 "Crimson Shadow" di Katherine Keller 

What do you think you’ll read next?   



"Apoptosis" di Renato Mite  
"Tango Irregolare" di Stefano Medaglia 
"Canti delle terre divise - Inferno" di Francesco Gungui 

lunedì 25 novembre 2013

Detective Gufo #20

"Detective Gufo" è una rubrica settimanale creata da me appositamente per il blog Penna d'oro.
Perché detective? Semplice, Gufo andrà in giro tra i vari blog per scovare la recensione più 
emozionante tra le tante che vengono pubblicate. 

Buon inizio settimana popolo di lettori.

Come direbbe Jovanotti:

 "Piove! Senti come piove! Madonna come piove! Senti come viene giù".


Si, piove, ormai ininterrottamente da ieri sera, la temperatura ha subito un drastico calo e io sto pensando di accendere un bel fuoco nel caminetto. Naturalmente sono curiosa di sapere cosa avrà escogitato oggi, Detective Gufo, per presentarci la Recensione Meritevole della settimana. Ed eccolo Gufo imbacuccato, è un gufo freddoloso, pronto a comunicarmi la sua scelta. Sapete tutti che la semplicità non va a braccetto con il nostro simpatico detective che, come al solito, comincia a parlare in modo misterioso:


“Ti darò la caccia…Ti ingannerò e ti illuderò, mentirò, barerò e ruberò per trovarti, ti spingerò a uscire dal tuo nascondiglio e ti inseguirò finché non ti rimarrà più neanche un buco per nasconderti”.


Pazienza! Gufo non rinuncerà mai al suo angolino del mistero, si diverte tanto ad aggirarsi come un’ombra tra i siti sbirciando il lavoro altrui! Ora rivolgo nuovamente la mia attenzione a Gufo che sta cominciando a mostrare segni d’irrequietezza perché non vede l’ora di riferirmi il risultato della sua indagine:

“Legend” di Marie Lu

Recensione scritta da Cristina Lee del blog “Alla scoperta di libri”.

 
“Legend” è il primo libro della trilogia “Legend” di Marie Lu, giovane scrittrice molto promettente. E’ una serie Distopica Romance che sta ottenendo un buon successo. Nel 2011 la CBS Films ha acquistato i diritti per un adattamento cinematografico. Questo romanzo si presenta come un condensato di emozioni che corrono sul filo dell’imprevedibilità, con continui colpi di scena che catturano l’attenzione del lettore. Ho letto la recensione di Cristina Lee con interesse e curiosità perché non conoscevo questa autrice il cui romanzo è stato pubblicato, in Italia, di recente. Tuttavia ho notato, già, sul web, molti pareri positivi. Leggete attentamente le parole di Cristina Lee da cui traspare, senza alcun dubbio, il suo apprezzamento per questo romanzo distopico:

“Oddio! Oddio! ODDIO! Che libro! Sono ancora senza parole, non potete capire quanto abbia amato alla follia Legend…Non ero stata preparata al vortice di azione con cui Legend travolge noi ignari lettori… C’è un mix di quello che ti aspetti e che pensi di capire con i colpi di scena giusti al momento giusto, proprio BAM beccati questa. Adoro lo stile di Marie Lu”.

Brava Cristina Lee.

Los Angeles, Stati Uniti. Il Nord America è spaccato in due parti, la Repubblica e le Colonie, e la guerra sembra destinata a non finire mai. A quindici anni, June è già una promessa della Repubblica. Nata in una famiglia ricca e prestigiosa, oltre a una bella casa, un mucchio di soldi e la possibilità di frequentare le scuole migliori, possiede anche un vero talento nel cacciarsi nei guai e senza l'intervento di Metias, il fratello maggiore, probabilmente qualcuna delle sue bravate all'accademia militare sarebbe già finita male. Dalla morte dei genitori, Metias è l'unico su cui può contare, almeno fino al giorno in cui viene ucciso in circostanze misteriose. Il primo sospettato è Day, un ragazzo della stessa età di June, ma nato e cresciuto nei bassifondi della Repubblica. Ed è anche il criminale più ricercato del paese. Da quel giorno, June ha un unico desiderio: vendicare Metias. Ma per lei e Day il destino ha altri piani.


sabato 23 novembre 2013

RECENSIONE "Gheler l’esploratore - Il legame dei draghi" di Antonio Polosa


Eccomi a voi, cari amici, con una recensione in cui cercherò di spiegarvi perché, secondo il mio modesto parere, dovreste leggere 
“Gheler l’esploratore - Il legame dei draghi” 
romanzo di esordio di Antonio Polosa, editore Damster. Ho seguito con curiosità il simpaticissimo Blog Tour organizzato per “Gheler” e ho scoperto che l’opera di Antonio Polosa è un lavoro imponente perché il romanzo è ambientato in un mondo fantasy complesso e articolato. C’è uno studio dettagliato dei territori e dei popoli che abitano luoghi ben definiti, ognuno con le proprie caratteristiche che denotano un connubio perfetto tra originalità e fantasia.


Autore: Antonio Polosa

Genere: Saga Fantasy

Editore: Damster edizioni
Pagine: 172 p.
Prezzo: 2,99 ebook 

Trama:
Adne è una Etne che vive nel Sialden, e il suo legame, il Ledah, la costringe a compiere passi indesiderati. Oltre a limitare i suoi sentimenti, questo finisce anche per guidarli. Quando le radici del suo albero trovano l'intreccio, Adne non riesce ad accettare l'unione forzata con un Etne che lei non conosce nemmeno e per questo decide di fuggire nella speranza di trovare la freccia di Asvelt, un legame di drago capace, secondo le leggende, di spezzare un legame. Gheler è un esploratore e un cacciatore di legami che si rivela essere il re degli Orghen e di tutte le montagne di fuoco nonostante appartenesse a un’altra razza. Le sue cicatrici e la sua spaventosa seconda forma nascondono un tragico e misterioso passato legato al suo odio e al suo desiderio di vendetta verso Onimea, uno degli ultimi draghi nobili del continente custode dell'unico legame capace di ucciderlo. Adeleo è il principe di Nuria ma non l'erede, un impero in continua espansione che non ha nessun legame con la natura. Quando salva Elden, una Elielan del mare di Selgo dalle grinfie del suo stesso popolo, prende in custodia il suo legame, una perla irregolare, e viene esiliato da tutti i domini di Nuria. 
Le loro strade s'intrecceranno e lasceranno una traccia indelebile nei cuori di ognuno, portando indirettamente le numerose razze ormai martoriate dalla guerra a un futuro e possibile nuovo modo di coesistere.
Se un legame muore, brucia o viene distrutto, l'Etne, l'Elielan o l'Orghen muore. 



STILE: 8
STORIA: 8
COPERTINA: 7


Il romanzo si presenta subito in modo accattivante: il lettore apprende i fatti da ben quattro punti di vista.  Ogni personaggio esprime i propri pensieri, i desideri, inizialmente come voce solista per poi ritrovarsi, ben presto, in una pluralità di voci che corrisponde all’incontro dei nostri eroi che decidono di continuare il viaggio Insieme. Allora conosciamole meglio queste creature “molto particolari”.

“Se esiste l’odio e il dolore, deve esserci una ragione”. 

Quando un Etne nasce stringe nella mano un seme che i genitori devono piantare e curare fino alla nascita della piantina che si trasformerà in un albero (Ledah) e donerà, al suo Etne, tutto ciò di cui ha bisogno. Adne è una Etne, desiderosa di scoprire il mondo, di provare sensazioni nuove, così decide di allontanarsi dal suo Ledah per affrontare la vita senza alcuna protezione. Abbandonare un luogo sicuro per confrontarsi con la vita vera: quando fantasy e realtà si fondono!

“Esistono più buoni motivi per combattere che per amare”. 

Per il popolo dei Nuriani, tre sono i sacri ideali: la guerra, l’onore e la conquista. Il principe Adeleo odia la guerra, ama la riflessione ed è pronto ad aiutare coloro che ne hanno bisogno. Adeleo rappresenta la speranza, per il suo popolo, di un futuro costruttivo e libero da tirannie. Ancora la realtà di tanti Paesi, devastati dalla guerra, che sognano una guida giusta e illuminata come Adeleo. Politica e fantasy si intrecciano.

“Se la causa è l’amore, non può esistere condanna, sbaglio o giudizio”. 

Il popolo degli Elielan vive nei mari, sono i signori del mare. Elden, una Elielan, è legata al Gadah, una perla, capace di catturare e interpretare i sentimenti umani. Anche Elden è spinta da curiosità per il mondo al di sopra delle acque, nulla e nessuno può fermarla! 

“L’odio è difficile da estinguere, al contrario dell’amore e della fiducia”.

Gheler l’esploratore che cammina per i sentieri bui della vendetta, Gheler re degli Orghen, Gheler cacciatore di legami e di draghi. Egli è un uomo dal cuore di ghiaccio, indifferente a ogni cosa, convinto che “ogni uomo è destinato a subire la propria sorte”. E’ istinto, pura vendetta, coraggioso e solitario, alle prese con un passato misterioso.
Questi personaggi danno vita a un racconto dinamico, interessante, che analizza l’animo umano attraverso percorsi selvaggi e fantasiosi in cui tutto può accadere. Lascio a voi scoprire la storia, il suo intreccio, l’evolversi di situazioni che il destino si diverte a incrociare. Io vi narro, invece, di uno scrittore che ha saputo proiettare, in un mondo fantastico, elementi importanti per l’esistenza degli uomini. 
Antonio Polosa narra di amicizia e d’amore, narra di emozioni che colorano la vita di tutti noi. Le sue parole evocano un mondo magico, dal fascino avvolgente, in cui i protagonisti, coraggiosi e temerari, vivono momenti di gioia intrecciati con dolori e oscuri segreti che riemergono dal passato. 
Lo ripeto, amore e amicizia sono l’anima di questo romanzo scritto in modo fluido, mai banale, con un’originalità che rispecchia un animo sensibile e un’attenzione ai piccoli gesti che rende, ogni pagina, fonte di coinvolgimento per il lettore. Leggere questo romanzo è un po’ come leggere la trasposizione della vita dalla realtà al romanzo. Andrea Polosa ha dimostrato, ancora una volta, come “vita e letteratura” siano unite in un rapporto confidenziale, inscindibile. Lo scrittore rielabora la vita e la pone come base di partenza di una storia avventurosa; egli seleziona ciò che è importante nella nostra esistenza e trasferisce queste priorità all’interno di un mondo fantasy . Le parole trasformano le emozioni in magia e trasportano il lettore nel mistero di un mondo che pur essendo “pura fantasia” mostra molte analogie con la vita vera, ed è questo che mi è capitato leggendo “Gheler”, ho ritrovato “l’esistenza dell’uomo” con i suoi drammi, le sue debolezze, le sue speranze. Per questo vi invito a leggere “Gheler” un romanzo sensibile che vi permetterà di ritrovare quel legame emotivo che unisce letteratura e vita. Vorrei, infine, ringraziare Antonio Polosa per aver messo a disposizione di tutti lo spin-off  “Eslivio di Doppiariva. L’eremita dei lupi”. 


Questo breve racconto narra di Eslivio, personaggio secondario di Gheler, della sua misteriosa nascita e di come sia diventato un cacciatore di draghi e di legami.  La sua vita avventurosa è narrata con maestria creando una continua curiosità nel lettore che rimane affascinato dai duelli, dalle trasformazioni, dalle scelte che gli uomini compiono in nome dell’amore. Anche in questo racconto ritroviamo un uomo alle prese con i draghi, alla continua ricerca di un legame che possa sconfiggere la morte. Esisterà tale legame? Si può ritornare dal Regno della Morte?  Naturalmente la risposta a queste domande dovrete cercavela da sole, mie care amiche-lettrici. Io posso solo dirvi che Antonio Polosa ha creato un nuovo legame tra me e Gheler: sono curiosa di leggere cosa mai succederà  nel mondo fantastico dei cacciatori di draghi che custodiscono immensi tesori. 



Ora vi lascio porgendo a tutti un caro saluto nella speranza di rivedervi presto a Vandelia. Non conoscete Vandelia? Mi dispiace per voi! Leggete “Gheler” e il misterò svanirà.

lunedì 18 novembre 2013

Detective Gufo #19

 
"Detective Gufo" è una rubrica settimanale creata da me appositamente per il blog Penna d'oro.
Perché detective? Semplice, Gufo andrà in giro tra i vari blog per scovare la recensione più 
emozionante tra le tante che vengono pubblicate.



Finalmente, dopo giorni di pioggia, il sole è ritornato a splendere per incorniciare una giornata che infonde ottimismo. In questo lunedì solare, solo Detective Gufo sembra non gradire la forza vitale che riempie l’aria del nostro ufficio “Ricerca Recensioni Meritevoli”. Sembra preoccupato, quasi perso dietro ai suoi pensieri, diviso tra il dire e il tacere. Poi, come sempre, inizia a parlare sicuro di attirare la mia attenzione:

“Lei ha dormito cento anni. Lui l’ha risvegliata con un bacio, ma questa non è la fine della storia, è l’inizio”.

Dormire per 100 anni? Bacio? Risveglio? Vuoi vedere che si tratta di una fiaba?
Compiaciuto Gufo rivela:

“Rosaspina. Una fiaba Dark” di Luana Semprini
Recensione scritta da Lara del blog “Stellenell’Iperuranio”.



Ricordo con tenerezza i momenti in cui la mia mamma mi raccontava la fiaba di “Rosaspina”. Io rimanevo estasiata ad ascoltarla mai paga del suo narrare di principi e principesse. Mi piaceva pensare alle fate buone, a Rosaspina che ignara va incontro al suo destino, al bel principe azzurro che con un bacio la risveglia dal suo lungo sonno, al lieto fine. Il mio animo da bambina ne era appagato e felice. Ora, che di anni ne sono passati, ritrovo questa fiaba rivisitata in chiave dark. Con curiosità ho letto la bella recensione di Lara che tesse le lodi, meritatissime, della scrittrice Luana Semprini  e ci racconta di una “Rosaspina” che affascina ancora anche se in modo diverso. La luce e il buio sono due aspetti che si completano come il bene e il male. Pensare a un principe che tanto “azzurro” non è, stuzzica la mia curiosità. Le fiabe sono storie senza tempo, rispecchiano il nostro mondo e, quindi, anche loro subiscono delle evoluzioni attraverso un processo di mutazione che porta la storia ad assumere forme diverse dal finale non sempre positivo. Vi trascrivo, con piacere, le parole, incisive e chiare, di Lara:
“Per dirla tutta è vero che l’intero racconto prende il via dalla favola della bella addormentata ma poi diventa un crossover delle favole che più abbiamo amato da bambini. Il finale lascia decisamente spiazzati e con il fiato sospeso. Un libro che non dovete perdere se amate le favole e soprattutto se non vi accontentate dello sdolcinato per sempre felici e contenti”.
Brava Lara!

Lei ha dormito per cento anni. Lui l’ha risvegliata con un bacio, ma questa non è la fine della storia, è l’inizio. Se il principe che l’ha risvegliata non l’ha fatto per amore, ma per interesse, se lui non è affatto azzurro, ma scuro e malvagio, cosa può fare lei, la Bella Addormentata nel Bosco, prigioniera in un castello tetro, in balia di un principe arrivista e di una strega perfida?
Forse soccombere, forse scappare, forse lottare e scavare oltre la cortezza di apparenze e scoprire che, il lato oscuro, a volte è più seducente di una veste azzurra.
“Rosaspina, una fiaba dark”, è il primo romanzo di una duologia.

sabato 16 novembre 2013

Il sabato del sondaggio #19

"Il sabato del sondaggio" è una rubrica settimanale creata da me appositamente per il blog Penna d'oro. 
Ogni sabato elaborerò delle domande per scambiare, con voi lettori, opinioni, pareri, 
consigli su temi che riguardano il mondo dei libri. 

Buon sabato a tutti, cari lettori!
In questi giorni di pioggia continua, girovagando in rete, ho letto con curiosità un articolo, pubblicato su Sky.it, in cui si discuteva su un sondaggio, della BBC,  sui capolavori della letteratura da non perdere. 
Di liste, oggi, se ne trovano tantissime. Tutti noi, lettori appassionati, abbiamo il nostro elenco di libri “forever” che testimoniano come la “lettura” faccia parte delle nostre vite. La scrittrice Silvia Avallone, vincitrice del premio Campiello Opera Prima con “Acciaio”(Rizzoli, 2010) e autrice di “Marina Bellezza”(Rizzoli,2013), scrive:

“E’ bello sapere che oggi, a differenza di un secolo fa, la maggior parte delle persone almeno un libro lo ha letto. E’ poco, anzi pochissimo, ma è già qualcosa. I libri non sono più confinati nelle biblioteche dei monasteri, ma viaggiano sui treni, nei bar, sulle panchine dei giardini pubblici, e addirittura si fanno le gare su internet a chi ne ha letti di più. Sarebbe bello però, dopo la gara, tracciare delle connessioni tra i titoli, ricostruire le nostre storie personali della letteratura: ne uscirebbe una bella archeologia di noi stessi”.

Per questo vi chiedo:
“Quali sono i tre libri che hanno svolto un ruolo importante nella vostra vita?”

Per quanto mi riguarda ogni libro, che ho letto, mi ha donato un po’ della sua anima per arricchire il mio mondo interiore mai pago di emozioni e conoscenza. Scegliere tre soli titoli è difficile, tuttavia vi elenco le letture a cui sono più legata:
1)” I Malavoglia” di Verga. Ho amato la “casa del Nespolo” e i protagonisti alle prese con gli affetti familiari , con le prime inquietudini per il benessere che si traducono nel famoso “ideale dell’ostrica”.
2)”Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen. Ricordo ancora l’entusiasmo con cui lessi questo romanzo che raccontava dell’animo umano attraverso le parole di una donna che non aveva alcun timore nell’esprimere le proprie emozioni.
3) “Se questo è un uomo” di Primo Levi. Un libro per non dimenticare!

Ora tocca a voi, lettrici dall’animo sensibile, elencarmi i vostri “libri forever”.
Un buon fine settimana a tutti.

mercoledì 13 novembre 2013

WWW Wednesdays #25

 WWW  Wednesdays è una rubrica creata dal blog Should be Reading 
e consiste nel rispondere a tre semplici domande:

-What are you currently reading? (Cosa stai leggendo adesso?)
-What did you recently finish reading? (Cosa hai appena finito di leggere?)
-What do you think you’ll read next? (Cosa leggerai dopo?)

What are you currently reading?


"Eslivio di Doppiariva" di Antonio Polosa
"Crimson Shadow" di Katherine Keller

What did you recently finish reading?


"Gheler l'esploratore - Il legame dei draghi" di Antonio Polosa

What do you think you’ll read next?   



"Ombre"  di Valentino Appoloni
"Tango Irregolare" di Stefano Medaglia